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    Blu: ascoltando il Pop di “Io sognavo noi”

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    Blu: ascoltando il Pop di “Io sognavo noi”.

    Mario Giarola, giovanissimo in questa carriera che parte con il successo in Area Sanremo Tim 2020 arrivando in finalissima, si presenta con un moniker che tradisce la trasparenza e la semplicità della sua forma canzone, liquida e di colori a pastello dentro una confezione Pop main stream per niente banale ed ingenua. Si fa chiamare Blu e questo esordio dal titolo “Io sognavo noi” è un bel concept d’amore e di rivalsa, di rinuncia ma anche di belle speranze dentro le lotte quotidiane che dalla sua voce fanciullesca sembrano divenire lotte per l’emancipazione e la conquista di una propria identità. L’amore torna protagonista dentro le trame del cantautorato Pop italiano e questo ci fa piacere… Accade sempre di più. Veronica Marchi, bella sensibilità d’autore ampiamente accolta dalla critica underground sigla le musiche e pone un veto di delicatezza al suono e alle forme di questo esordio firmato da Blu.

    Blu foto

    Blu: ascoltando il Pop di “Io sognavo noi” – la nostra intervista

    Un “noi” da sognare… dal sogno in che modo ci si scontra con la realtà secondo te?

    Ci si scontra quando ci si rende conto che purtroppo non va tutto come vorremmo andasse, e si è costretti a scendere a compromessi con la realtà.

     

    Diceva il saggio: i sogni sono una manna dal cielo contro questa vita quotidiana?

    Eccome! Io sono un sognatore, sia di notte che di giorno, e davvero non so come potrei vivere altrimenti. Mi piace immaginare e creare scenari inverosimili, o semplicemente fantasticare su come potrebbero andare le cose.

     

    Pop italiano nella sua declinazione più importante. Come hai scelto questa direzione?

    Non credo di averla scelta, è stata una direzione percorsa spontaneamente da me e Veronica quando musicavamo assieme i testi.

     

    Veronica Marchi e la scrittura a 4 mani: incontro di evoluzione o di semplice sviluppo? Hai raggiunto cose che da solo non avresti saputo fare?

    Incontro di evoluzione e di crescita. Senza Veronica il disco non esisterebbe, non avrebbe questa musica e quel tocco che solo un professionista con un’ anima sensibile come la sua potrebbe dare. Sono davvero fiero e onorato di aver lavorato con lei!

     

    Col senno di poi questo disco quanto ti somiglia ancora oggi?

    Il disco racconta una storia che ho vissuto in prima persona non tanto tempo fa. Non mi somiglia, sono proprio io.

     

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