Daniele Fortunato: il nuovo disco è “Quel filo sottile”
Facciamo girare questo nuovo disco di Daniele Fortunato dal titolo “Quel filo sottile” lavoro realizzato al Marzi Recording Studio di Riccione, alcova in cui hanno trovato i natali i suoni di artisti come Zucchero, Fabio Concato, Raphael Gualazzi e tanti altri, diretto artisticamente da Daniele Marzi, disco di eleganza e di personalità che forse paga oggi il prezzo di non farsi sottolineare nella bulimia di proposte esteticamente anche eccessive e fin troppo sfacciate. Un disco privo di luci sfarzose dove il silenzioso dettaglio di un cantautore si unisce a quei pochissimi riflessi di Pop che raramente sfoggiano una grinta oltre le attese. “Quel filo sottile” è canzone d’autore trasparente, senza macchie e senza maschere.
Daniele Fortunato: il nuovo disco è “Quel filo sottile” – la nostra intervista
Tempi di covid, tempi di restrizioni… io voglio partire dalla semplicità. Secondo te si tornerà alla semplicità?
Penso che quando finirà quest’incubo e la consequenziale vita sedentaria che ci ha attaccati ad uno schermo per ogni svago e necessità…in molti butteremo lo smartphone nel bidone per andare a sporcarci le mani di semplicità e a riempirci gli occhi di meraviglie reali.
La chiamo in causa perché è un aggettivo che torna nella critica di questo disco. Ti piace? Come la vedi addosso alla tua musica?
Si molto. Perché non si tratta di semplicità nella struttura dei brani, ma nella loro realizzazione. Volutamente inciso con voce e chitarra acustica, contrabbasso e batteria “spazzolata” e qualche accenno di sax.
Tra di loro, le canzoni sono molto diverse, ritmicamente e armonicamente.
Ho registrato un live acustico con l’intento di raccontare in maniera essenziale anche ciò che nella vita risulta complesso da descrivere.
Tutto ciò rispecchia solo una parte del mio esprimermi attraverso le canzoni, così come ognuno di noi contiene dentro di sè molteplici identità e zone nascoste su cui fare luce.
Domanda curiosa: dalla nascita di questo disco ad oggi, si è spezzato qualcuno di quei fili sottili a cui hai dedicato questo disco?
Il filo sottile che unisce queste canzoni è nato da diversi fili interrotti, ma è qui a legare con forza ogni singola parola.
Bellissima questa copertina. In qualche modo ci rimanda alla vita quotidiana, rionale, popolaresca… da dove nasce?
È il ricordo della mia casa d’infanzia. Una casa popolare, con le sue vite appese e la voglia di riscatto, guardando in sù, con ansia e fiducia, un cielo carico di promesse.
Inevitabile chiederti: Daniele Fortunato e le nuove tecnologie che oggi portano anche la musica a vivere di rete… come ti ci confronti?
Faccio parte di quella generazione che ha vissuto in pieno la nascita dei social e ha imparato un pò con diffidenza a metabolizzarne la pratica.
Cambiano i nomi delle piattaforme di riferimento, ma non vedo grandi evoluzioni tecnologiche utili agli artisti, forse giusto la possibilità di realizzare dirette streaming.
Su Myspace caricavi tuoi brani nel player, ed ora quella forma espositiva, seppur migliorata e amplificata, è stata sostituta da Spotify.
L’upload dei videoclip è su Youtube come quindici anni fa; per i comunicati e le condivisioni di link si fa riferimento a Facebook e su Instagram vanno in scena le foto e le stories.
Una catena social quasi d’obbligo se si sente il bisogno di esporre qualsiasi cosa.
Ci sarebbe anche Tik Tok… ma quello l’ho volutamente schivato.
Sono risorse che utilizzo per fare arrivare ciò che scrivo anche ad un potenziale nuovo pubblico, ma vivo il tutto con un certo distacco, senza quell’immersione quotidiana diffusa e radicata in quest’epoca costantemente connessa.
L’unica tecnologia che continua ad appassionarmi è quella che permette ad un mixer e ad un paio di casse di fare uscire fuori il mondo che hai dentro.
https://www.youtube.com/watch?v=XwQ0Fzv47zs