PARIGI – Richard Galliano è uno tra i più rinomati interpreti internazionali della fisarmonica nel jazz. Il Maestro francese ha ricevuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo e ha senz’altro tracciato una strada nuova per il suo strumento nella musica di improvvisazione con la sua sintesi efficace tra radici popolari e linguaggi colti. Se Astor Piazzolla – musicista che lo ha avvicinato al mondo del tango – è stato per Galliano un riferimento e un punto di partenza, la sua ricerca si è rivolta ad inserire una sensibilità più contemporanea nei codici del tango e del jazz musette e rivitalizzarne così i codici espressivi.
Il fisarmonicista è reduce, inoltre, dal recente successo della prima mondiale della versione per orchestra dell’Oratorio “Les chemins noirs”, ispirato al romanzo di René Frégni con musiche originali di Galliano su libretto di Francine Couturier, tradotto in italiano di Laura della Valle. La produzione è stata presentata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed è stata realizzata in collaborazione con Le Seine Musicale-Paris, il Romaeuropa Festival 2021 e l’Ambasciata Argentina.
L’artista ha iniziato a suonare la fisarmonica fin dalla giovane età, anche se successivamente si è avvicinato al trombone, studia composizione all’Accademia di Nizza e si innamora del jazz di Miles Davis e Clifford Brown. Nel 1973 si trasferisce a Parigi, dove entra nell’Orchestra di Claude Nougaro, nella quale rimane fino al 1976, collaborando nel mentre con jazzisti del calibro di Joe Zawinul e Ron Carter. Una volta conosciuto Astor Piazzolla, inizia la sua opera di rivisitazione della tradizione jazz e nel 1993 firma un contratto con l’etichetta Dreyfus. Questo gli permette non solo di pubblicare album come “Viaggio” (1993), “Laurita” (1995), “New York Tango” (1996), ma anche di raggiungere il successo sia a livello nazionale che internazionale.
Nel 2001 Galliano pubblica “Gallianissimo! The Best Of”, una compilation che contiene brani presi da tutti i suoi album precedenti, e “Face to Face”, un disco in collaborazione con il pianista e cantante francese Eddy Louiss. Dopo tre anni pieni di concerti in tutto il mondo, nel 2004 pubblica “Blues sur Seine”, insieme al violoncellista Jean-Charles Capon, seguito da “Ruby, My Dear” (2005) in cui suona insieme al bassista Larry Grenadier ed al batterista Clarence Penn in una formazione chiamata The New York Trio.
Galliano torna come solista nell’album del 2007 “Solo”, a cui segue l’anno successivo “Mare Nostrum” – creato insieme a Paolo Fresu, Jan Lundgren – e “Luz Negra”, nel quale presenta una profonda esplorazione della musica da tango, primo amore del fisarmonicista. I progetti successivi sono invece uno studio del fisarmonicista sulla musica classica: “Bach” (2010), “Rota” (2011), “Vivaldi” (2013) e “Mozart” (2016). Il 2016 è anche l’anno della pubblicazione di “New Jazz Musette” per Ponderosa Music & Art, in cui conduce un quartetto formato da Philippe Aerts, Andrè Ceccarelli e Sylvain Luc (chitarra). Nel 2018 Galliano si unisce all’organista Thierry Escaich per pubblicare “Aria”, mentre nel 2019 realizza “Tributo a Michel Legrand” insieme al Prague String Quartet. L’omaggio di Richard Galliano ad Astor Piazzolla prosegue poi anche con la riedizione di “Piazzolla Forever”, uno dei suoi lavori discografici più significativi e importanti.