Newdress nuovo disco (appena uscito) dal titolo “LEIcontroLEI”.

Bellissima nuova proposta nel catalogo di produzione dei Newdress. Si tratta infatti di nuovo disco che conferma ed esplora anche nuove angolazioni, a tratti più intime e introspettive della scrittura della band bresciana che pubblica questo “LEIcontroLEI” per la Discipline Records di Garbo e Luca Urbani. Al seguito di punti fermi come Stefano Marzoli e Jordan Vianello, i Newdress oggi approdano ad un suono che è in bilico tra il presente e il retrò con scelte digitali anni ’90 che richiamano scenari inglesi di ben nota portata. Un concept al femminile, un disco che richiama grandi donne che sono state importanti nel bene e nel male, canzoni che celebrano la loro visione del mondo e le grandi conquiste, ma anche i drammi e gli orrori, ma anche l’amore e la politica… ci sono spunti interessanti, melodie che funzionano assai bene e dinamiche importanti che strutturano l’estetica a prova di distrazione. In rete il video ufficiale del primo estratto dal titolo “Pallida”: e parliamo di emancipazione e di lotte interiori.

Newdress nuovo disco (appena uscito) dal titolo “LEIcontroLEI” – la nostra intervista

Settima uscita discografica per i Newdress che ormai cavalcano a pieno la new wave italiana. Eppure quanta scena inglese c’è dentro le vostre canzoni?

Il nostro progetto da sempre è un mix fra la canzone italiana, quindi melodia e canto e la musica inglese ( new wave – elettro wave post punk ) con i canoni che si porta dietro. Quando questo mix fuzniona è una bomba e noi speriamo di esserci riusciti. I nostri rifeirmenti sono New Order, Depeche Mode, OMD, Ultravox, tutte band che hanno avuto un enorme successo portando avanti progetti artistici di livello.
Farla in italiano ti espone ad un proposta più pop, perchè l’italiano tende ad ammorbidire, ma vi assicuro che dal vivo l’impatto è notevole.

Avete parlato di donne storiche. Ma c’è qualche storia che avreste dovuto trattare e vi è sfuggita di mano? O magari qualcuna che vi siete costretti a narrare?

Assolutamente no, ogni cosa che scriviamo è frutto di ricerca e informazione, nessuna costrizione e nessuna dimenticanza, queste sono le donne che abbiamo scelto e di loro abbiamo scritto.

Pallida – il singolo

Un concept assai curioso e interessante… ma diteci la verità: sono nate prima le canzoni o prima il leitmotiv dei brani? Cioè ad esempio, parlando del singolo “Pallida”, avete pensato anzitempo di scrivere un brano per Elizabeth Warren oppure vi siete ritrovati questa connessione tra le mani e l’avete usata?

Quando scrivo le canzoni (Jordan) ho necessariamente bisogno di un input che mi aiuti nella fase creativa e cerco sempre di avere un filo conduttore che poi diventa il tema del concept, in quest’epoca moderna dove ancora spesso e volentieri la donna è bistrattata, sottomessa, derisa ho deciso di celebrarla andando controcorrente.
Da qui nasce la scelta di focalizzarmi per questo disco sul mondo femminile, narrando le gesta di alcune delle donne più significative della storia.
Una volta che il filo conduttore mi è stato chiaro ho deciso quali temi trattare e di conseguenza quali donne potessero rappresentarli, nel caso di “Pallida” dopo aver sentito la notizia della candidatura della paladina LGBT Elizabeth Warren alle primarie statunitensi del 2020 contro Trump volevo scrivere una canzone che parlasse in qualche modo del tema LGBT e con essa dare una scossa all’attuale situazione culturale italiana in merito a una realtà omosessuale ancora troppo discriminata.

Newdress foto

Newdress nuovo disco (appena uscito) dal titolo “LEIcontroLEI” – la nostra intervista – parte due

Se non erro approdate ora alla Discipline Records. Come mai questo cambio di rotta? Ed è anche vero che i dischi precedenti hanno cercato sempre nuove strade in tal senso.

I nostri primi dischi sono usciti per la “Kandinsky Records” una piccola etichetta bresciana legata ad uno storico negozio di vinili, nel tempo siamo cresciuti e le nostre esigenze non collimavano più con essa e siamo passati alla veronese “VREC” con la quale abbiamo pubblicato “Falso Negativo” e “Novanta“ma abbiamo deciso di lasciarla perchè non eravamo soddisfatti del lavoro che le competeva, abbiamo quindi proposto il nuovo lavoro alla “Discipline” di Garbo e Luca Urbani con i quali eravamo già in contatto da tempo, un’etichetta più affine alla nostra scelta artistica. Il disco gli è piaciuto e abbiamo quindi firmato con loro per la pubblicazione, “Discipline” è riuscita anche a distribuire il disco fisicamente nei negozi italiani cosa che non ci era mai successa fino ad oggi, un piccolo traguardo per noi, piccoli passi che aiutano a far crescere il nostro progetto.

Domanda piccante, vista anche la vostra storia: possiamo dire che i Newdress sono Stefano Marzoli e Jordan Vianello? Senza mancare di rispetto al resto della band…

Nessun problema, abbiamo la fortuna dopo tanti anni di aver trovato un equilibrio, cosa importantissima in un gruppo, quando ognuno capisce il suo ruolo, i suoi limiti e i suoi pregi tutto funziona, con Jordan suoniamo insieme da più di 20 anni, è naturale che la linea “editoriale” sia nostra. Comunque abbiamo avuto la fortuna di incontrare Andrea e Matteo che oltre ad essere persone splendide sono totalmente allineati alle nostre idee musicali, e quindi ci danno massima fiducia.

I Depeche Mode e la New Wave

Lo scorso anno avete contribuito alla compilation tributo dai Depeche Mode. Un riferimento importante per voi?

I Depeche Mode sono fondamentali, sono l’unico esempio di band che non ha fallito un disco, ha trovato la sua strada senza vendersi e senza compromessi.
Gli altri si adattano a loro non il contrario, sono più innovativi dei giovani, fanno dischi sperimentali ma da classifica… Ormai sono diventati un genere… puoi dire faccio Rock come puoi dire faccio tipo i Depeche Mode… e tutto torna.

Qualcuno dice che il rock è morto. Ma la New Wave?

La New Wave non morirà mai perchè se il Rock è più un genere anche “tecnicamente” con le sue scale i suoi standard, la New Wave è un movimento artistico, è un approccio alla musica, la New Wave nasce dopo il Punk, che mandava a fanculo i mostri del Rock, i super tecnici , gli assoli ecc. la New Wave ha preso l’idea del Punk e fatta evolvere con stile, sostituendo la rabbia con il romanticismo, la malinconia e la voglia di fare arte. Tantissimi esponenti della new wave non erano musicisti ma uscivano da accademie di arte, e questo si è allargato oltre che alla musica anche alle copertine dei dischi, nei video, nelle esibizioni live.
Noi crediamo molto in questo, i nostri dischi cercano di avere sempre questo approccio artistico, coinvolgendo fotografi, grafici e registi per creare un mondo oltre al semplice disco.
Quindi fino a quando ci saranno persone sensibili all’arte e alla voglia di non essere uguali a quello che il mondo offre in quel momento ci sarà la New Wave.

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