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I migliori album del 2020 (annata da dimenticare)

I migliori album del 2020 (annata da dimenticare)…

E’ vero… Il titolo può essere fuorviante… Il 2020 però è stato un anno che a livello musicale è stato fortemente condizionato dalla pandemia. L’industria discografica sta cercando in tutti i modi di contenere il contraccolpo creato dalla mancanza di concerti che, si sa, sono il miglior metodo di promozione per un album. Poco o nulla può lo streaming, che comunque dà una piccola mano a tenere in piedi il mercato. Nonostante tutto nel 2020 le label hanno pubblicato diversi album che resisteranno negli anni a venire e che potranno essere di esempio per le nuove leve. Questi sono quelli che vi consigliamo di acquistare (abbiamo omesso VOLUTAMENTE ogni tipo di ristampa).

I migliori album del 2020 (annata da dimenticare)

Cinema Samuele – Samuele Bersani

Dieci nuove canzoni che entusiasmano già dal primo ascolto.

L’Eden dei Lunatici – Umberto Palazzo

Il ritorno di un grande cantautore Indie che questa volta fa tutto da sé e (come sempre) con ottimi risultati.

Zerosettanta – Renato Zero

A settant’anni Renato Zero si autocelebra con un album diviso in tre parti. Un’operazione fuori da ogni logica del music business che solo lui poteva fare in Italia… Della serie: come rimanere al top e fregarsene delle mode. Perché in fondo Renato Zero le mode non le ha mai seguite, le ha lanciate!

Feat (stato di natura) – Francesca Michielin

Undici brani, tutti con featuring prestigiosi, scritti con i migliori autori della musica italiana (Dario Faini, Takagi & Ketra, Tommaso Paradiso e tanti altri che non menzioniamo per motivi di spazio). Il risultato è davvero roboante.

Forever – Francesco Bianconi

Prima prova solista per Francesco Bianconi dei Baustelle. Include anche i singoli “Il Bene”, “L’Abisso” e “Certi Uomini”.

Ultra Mono – Idles

Post-Punk, Post-Hardcore, Post…Tutto! Sempre avanti anni luce rispetto a tutti. Chitarre graffianti, urla e persino interventi di David Yow dei Jesus Lizard, Jamie Cullum, Warren Ellis, Jehnny Beth e Colin Webster.

Obsidian – Paradise Lost

I Paradise Lost continuano il loro persorso sonoro con un album sempre più oscuro e gotico. Il miglior album Metal dell’anno. Senza alcun dubbio…

Ultimate Success Today – Protomartyr

Confermano tutto ciò che hanno fastto di bene finora, soprattutto con canzoni come “Processed by the Boys” e “Worm in Heaven”.

Altri dischi da comprare assolutamente…

Rough and Rowdy Ways – Bob Dylan

Il menestrello di Duluth si conferma ancora un grande songwriter. Per un viaggio senza epoca e senza età nel vero Rock.

A Hero’s Death – Fontaines D.C.

Osannati da critico e pubblico, i Fontaines D.C. hanno tirato fuori la loro migliore prova discografica, che lascia ben sperare nel futuro della musica.

A Letter To You – Bruce Springsteen

Che dire… Bruce Springsteen on sbaglia un colpo! Un vero e proprio rocker di razza. Affiancato come (quasi) sempre dalla E Street Band, ha scritto, prodotto (insieme a Ron Aniello), cantato e suonato dodici tracce da ascoltare a ripetizione.

Song Machine Season One: Strange Timez – Gorillaz

La band “virtuale” di Damon Albarn continua a stupire, album dopo album, i propri fan.

Estro e fantasia da vendere… E qualcuno spera ancora in un nuovo disco dei Blur

Vedremo cosa ci offrirà negli anni a venire questo piccolo genio del Brit Pop…

Folklore – Taylor Swift

Dopo sette album di buona qualità, Taylor Swift ha pubblicato il suo album più malinconico di sempre, con il contributo di Aaron Dessner, membro dei The National, e di Jack Antonoff, William Bowery e Bon Iver.

Shore – Fleet Foxes

“Crack-up” era stato meraviglioso ma “Shore” riesce persino a superarlo! Robin Pecknold e compagni sono in evoluzione continua…

Future Nostalgia – Dua Lipa

Nonostante la giovane età Dua Lipa continua ad inanellare successi e record. Il Pop ormai lo si può tranquillamente identificare con lei.

The New Abnormal – The Strokes

I testi di Julian Casablancas sono ancora una volta eccezionali. Da segnalare anche la copertina, ad opera dell’artista statunitense Jean-Michel Basquiat.

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La foto nell’articolo è tratta da Pexels

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